Mastoplastica additiva

Mastoplastica additiva

Mastoplastica additiva

Mastoplastica additiva
La mastoplastica additiva ha come obiettivo l’aumento del volume mammario. La tecnica consiste nell’ inserimento di una protesi attraverso una incisione di piccole dimensioni posizionata attorno all’areola, nel sottosottomammario o molto più raramente in sede ascellare.   

Mastoplastica additiva


La protesi può essere inserita o in sede retroghiandolare o retromuscolare, (come vedremo in seguito)  in funzione del tipo di mammella da operare. La procedura può essere attuata in anestesia generale o in anestesia locale con una profonda sedazione. Alla fine dell’ intervento il seno è protetto da una speciale fasciatura da tenere per sette giorni. La paziente dovrà osservare riposo specifico.

 

Mastoplastica additiva

 

La scelta della protesi

La scelta della protesi ideale per la paziente verrà effettuata dopo una serie di misurazioni del torace della paziente e la prova, grazie ad un reggiseno particolare ,dei volumi e delle forme più graditi alla paziente e consigliati dal chirurgo; è necessario considerare attentamente le misure qui di seguito:

  • altezza/larghezza della mammella
  • altezza/larghezza del Torace
  • forma del seno
  • qualità della pelle

proporzione del capezzolo e dell’areola
I desideri dei pazienti possono essere assecondati ma bisogna considerare le condizioni iniziali del seno da operare e spiegare bene quale è il risultato che si può raggiungere che può coincidere con il desiderio della paziente oppure no.
La cosa fondamentale è il raggiungimento di un effetto naturale!

Si differenziano innanzitutto per forma:

  • Anatomiche
  • Rotonde

 

Mastoplastica additiva

Si differenziano per il tipo di riempimento:

  • gel silicone
  • soluzione salina

Si differenziano per la superfice

  • liscia
  • testurizzata

Si differenziano per la proiezione

  • Basso profilo
  • Medio profilo
  • Alto profilo

 

Posizionamento della protesi

Dopo la scelta della misura dell’impianto e il tipo bisogna valutare anche quale sia il posizionamento più adatto, ovvero se in sede retromammaria, retromuscolare o parzialmente retromuscolare (Dual Plane)

 

  • Sede retromammaria
    Ovvero dietro il tessuto mammario e di fronte al muscolo. Si tratta di una posizione ideale in quanto consente un maggior controllo nello stabilire la forma ed il riempimento del “nuovo” seno. Per scegliere tale approccio la ghiandola mamaria deve avere un adeguato spessore (ovvero superiore ai 2 centimetri).
  • Sede retromuscolare 
    Quando la protesi viene  posizionata dietro al muscolo pettorale. Le indicazioni a tale procedura sono obbligate quando il seno ha una dimensione irrisoria e quindi non consente una adeguata copertura della protesi. In questo caso sono evidenti limiti di forma e posizione del “nuovo” seno.  Mastoplastica additiva sottomuscolare.
  • Sede parzialmente retromuscolare o dual Plane 
    Ultimante è l’approccio più utilizzato nel caso in cui la ghiandola come abbiamo suddetto non è ben rappresentata. Infatti  se il seno è leggermente rilassato e/o i tessuti risultano troppo sottili (ovvero con uno spessore inferiore ai 2 centimetri), la protesi può essere inserita solo parzialmente dietro al muscolo pettorale (con la parte superiore dell’impianto posizionata all’interno di una tasca). Con questo accorgimento si ottiene un apprezzabile riempimento delle mammelle evitando di rendere troppo visibile la presenza dell’impianto.

Durante l’atto operatorio i tessuti cutanei del seno vengono sollecitati dalle incisioni, dallo scollamento per la creazione della tasca mammaria e dalla presenza delle protesi.
Di conseguenza è normale che dopo si possano formare lividi e un certo gonfiore.
La parte interessata potrà essere lievemetne dolente per qualche giorno.
Durante il postoperatorio, per proteggere la zona del seno da traumi casuali e dai movimenti bruschi e per favorire una corretta guarigione, si dovrà indossare uno speciale reggiseno contenitivo.
L’ eventuale dolore si può facilmente sedare con i normali farmaci analgesici che il chirurgo estetico può prescrivere all’atto della dimissione. Per un certo periodo, anche una volta eliminate le medicazioni, è bene indossare un reggiseno elasticizzato come quelli sportivi, che offrono un fermo sostegno.
Nel post operatorio vanno evitati sforzi fisici. Il sollevamento di pesi potrebbero causare complicanze come edema e rallentamento della guarigione.
In genere, si può tornare al lavoro entro una settimana dall’intervento, se l’occupazione quotidiana non comporta fatica fisica, e ogni attività può essere ripresa gradualmente nell’arco di poche settimane.
Temporaneamente può manifestarsi una riduzione nella sensibilità dei capezzoli, che torna in genere alla normalità una volta completato il processo di guarigione. Di norma la capacità di allattare viene mantenuta nonostante la mastoplastica additiva. In ogni caso, questo è un punto che deve essere discusso nel colloquio preliminare.