Tumore al polmone

Tumore al polmone

Tumore al polmone

Il tumore Polmonare rappresenta una delle prima cause di morte nei Paesi industrializzati ed è al primo posto per causa di morte per neoplasia in Italia.
Spesso il tumore ai primi stadi è asintomatico e viene rinvenuto come reperto accidentale dopo essersi sottoposti a Rx del torace o TC per altre motivazioni.
Clinicamente vanno attenzionati sintomi polmonari quali tosse persistente secca o produttiva, fame d’aria o dispnea, Versamento pleurico associato, emissioni di sangue dalla bocca  (emottisi/emoftoe), dolore toracico, astenia e calo ponderale.    
Negli ultimi anni si tende a classificare la neoplasia polmonare in due macrogruppi:

  • Tumore polmonare non a piccole cellule (Non small cell lung cancer, NSCLC), 85% dei casi, a sua volta suddiviso in tre principali tipi:
    • Carcinoma squamocellulare, 25-30% dei casi. È il tumore polmonare con la prognosi migliore.
    • Adenocarcinoma (ADC), 60% dei casi
    • Carcinoma a grandi cellule
       
  • Tumore polmonare a piccole cellule (Small cell lung cancer, SCLC), 10% dei casi.  

Nel restante 5% dei casi si tratta di tumori neuroendocrini (carcinoide polmonare), linfoma polmonare, sarcomi etc.

La corretta diagnosi di tumore del polmone avviene tramite indagini strumentali quali la radiografia del torace, la Tac e la Pet, e la broncoscopia, impiegati a discrezione dello specialista per definire la localizzazione e l’estensione della malattia. La certezza diagnostica si può avere soltanto dopo aver effettuato una biopsia della lesione polmonare.

Ad oggi secondo le linee guida AIOM 2018, successivamente alla stadiazione del tumore, il management dello stadio I del NSCLC ( ad es. cT1 cN0 cM0) prevede, come strategia terapeutica, l’intervento chirurgico in elezione di Lobectomia Polmonare che può essere eseguita a seconda dei casi in chirurgia mini-invasiva (videotoracoscopica VATS o robotica RATS) o in chirurgia open (toracotomica) attraverso una resezione anatomica del lobo interessato dalla neoplasia. Nell’ultimo decennio parecchi studi clinici hanno messo in evidenza che negli stadi precoci la semplice segmentectomia è sufficiente a essere radicali. 
Per gli stadi II e III si utilizzano terapie combinate tra chirurgia e chemio-/radio-terapia neoadiuvante (prima della chirurgia) e adiuvante (dopo la chirurgia).
La caratterizzazione molecolare del NSCLC ha ad oggi permesso di utilizzare tali molecole come bersaglio terapeutico (Terapia “biologica”) per alcuni tumori metastatici.
Per l’ADC sono state identificate mutazioni in EGFR, esoni 18,19, 20, 21 (55% circa dei casi), in KRAS (20-30% dei casi), ALK (3-7%) e ROS1(1-2%)7-8.